L’elemento
fondamentale è la certezza. Quella di un elenco di cose da fare, ad esempio,
ordinate per importanza o per priorità. E poi quel sentirsi perfettamente
coscienti di essere capaci di affrontare con adeguatezza quello di cui ci siamo
riproposti di occuparci; avere perciò già preparato gli strumenti più adatti, e
poi conoscere perfettamente verso che cosa andiamo incontro, intraprendendo
ogni minuta faccenda a cui vogliamo dedicarci. Lui, considerato che possiede
pure una buona memoria, parte ogni volta sempre con un leggero sorriso sopra la
faccia, quando osserva quasi distrattamente quanto ha annotato al primo punto
della scaletta su quel quaderno che tiene soltanto per queste sue attività, ed
anche se conosce già bene quanto del proprio tempo dovrà dedicare a quei
compiti, ugualmente intende segnare il momento esatto in cui ciascuno sarà
terminato, in modo da avere per la prossima volta dei riferimenti maggiormente precisi.
Il mondo è composto
da sole certezze: se tutto è stato previsto nella maniera adeguata, non è
possibile ritrovarsi a sbagliare; un piccolo margine di errore è comunque messo
nel conto, ma fa parte anch’esso di tutto il meccanismo, naturalmente. Così questa
mattina lui intende uscire da casa con la sua borsa contenente dei documenti da
consegnare all’impiegato di banca del suo quartiere, una persona che conosce
superficialmente ma di cui si fida abbastanza, per avere più tardi la
possibilità, con un assegno circolare che si farà consegnare, di compiere un
acquisto di una certa importanza, almeno per lui: una bicicletta nuova
fiammante che ha già visto diverse volte nella vetrina di un negozio poco
lontano, e addirittura negli ultimi giorni ha potuto provare, dopo varie
insistenze con il commerciante, lanciandosi ad esibire qualche pedalata sulla
strada là attorno.
La certezza più
grande sarà quella che finalmente, nel pomeriggio, potrà compiere una bella passeggiata
con la sua bicicletta ben lucida, e mostrare a tutti coloro che incontrerà
lungo le vie del quartiere, quanto sia stato capace improvvisamente di
disegnarsi addosso un ruolo del tutto nuovo, come cittadino perfettamente
rispondente alle regole imposte: quello del ciclista, che percorre le strade
senza sporcare, senza emettere vapori inquinanti, senza produrre fastidiosi rumori,
ed infine mostrando a tutti gli altri anche un modello sicuramente da seguire. Perciò
prepara quanto gli serve, immaginando con lungimiranza le piccole difficoltà a
cui potrà andare incontro.
Con certezza esce di
casa con la sua borsa, convinto com’è della direzione da prendere, ma una
vicina lo incontra proprio appena chiuso il portone di quel condominio, e
siccome lo conosce da anni, gli fa subito presente che occorrerà al più presto
possibile finanziare dei lavori sulla facciata, perché da qualche giorno si sta
scrostando l’intonaco, ed ora rischia di cadere addosso alle persone che
percorrono quel marciapiede. Improvvisamente, lui che non aveva mai volto lo
sguardo al disopra del primo piano dove è sito il suo appartamento, resta
sconcertato da quella scoperta che non aveva mai ipotizzato, e sostiene adesso
che non ci sia un solo minuto da perdere, perché le cose possono degenerare di
colpo. Perciò rientra nel suo appartamento e telefona all’amministratore del
condominio, fissando un appuntamento con lui da lì ad un’ora. Poi rassicura la
vicina, suonandole il campanello e facendole presente quello che dovrà essere
immediatamente deciso.
Quando poi resta
solo, la sua certezza improvvisa è che per questa giornata non potrà proprio
fare quello che si era prefissato: ma cosa importa, pensa senza rammarico; si
tratta soltanto di aggiornare l’elenco delle cose da fare, e impostarne in
altro modo le priorità e l’importanza; il resto è soltanto questione di tempo:
anche un rinvio, in fondo, è un elemento del tutto prevedibile.
Bruno Magnolfi
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