venerdì 8 agosto 2025

Accaduto davvero.


            La strada non è molta ed anche se la giornata è già iniziata da un pezzo, Toni Boi, quando esce da casa dopo aver salutato come sempre sua sorella intenta a cucire delle stoffe, si reca diritto fino al piccolo palazzo comunale nella piazza principale, dove subito si ferma come per esaminare con calma la bacheca accanto al portone dove sono affissi alcuni annunci e diverse informazioni sulle attività della cittadina di Pian dei Fossi. Non deve attendere neanche molto tempo, difatti poco dopo giunge con la sua immancabile cartella di pelle il Sindaco del paese, dottor Ettore Rimonti, e lui con goffa deferenza lo saluta subito pur alla sua maniera, e lo ferma un momento per chiedergli alcune informazioni. Il Rimonti, che naturalmente lo conosce come tutti in paese, lo invita cortesemente ad entrare nella sede comunale e a seguirlo fino al suo ufficio, dove lo fa sedere davanti alla sua scrivania mentre con un sorriso inizia già a spiegargli qualcosa. <<C’è un’indagine aperta da parte delle forze dell’ordine>>, spiega il Sindaco, <<e noi del Comune al momento non possiamo fare altro se non attendere i risultati delle loro investigazioni. Anche per quanto riguarda l’attività lavorativa di Niocke, la situazione che si è verificata con l’assenza momentanea del proprietario nonché gestore dell’officina, purtroppo non gli permette di proseguire da solo lo svolgimento del suo mestiere. Si tratta di avere pazienza, non ci vorrà poi molto prima che Aldo Ferretti si rimetta pienamente in salute, in modo che l’officina torni ad essere pienamente in attività, e quindi che Niocke torni al suo posto di lavoro. Intanto, mi sono informato, e so per certo che queste giornate in cui non gli sarà possibile lavorare, gli verranno pagate ugualmente, in maniera che il suo stipendio venga comunque versato a suo favore interamente>>. Quindi il Rimonti si prende una pausa, spulcia qualche foglio sopra la sua scrivania, e per un attimo sembra assorbito da altri problemi, ma poi riprende:

            <<Anche a me sta a cuore l’esistenza di questo ragazzo, caro Antonio, e non preoccuparti che per quanto mi riguarda farò assolutamente tutto il possibile per aiutare gli inquirenti a comprendere chi si possa essere macchiato della vile aggressione subita da lui, anche se in questo preciso momento non possiamo far altro che attendere>>. Toni Boi pare già abbastanza soddisfatto delle parole rassicuranti del Sindaco, così si alza dalla sua sedia da cui aveva seguito ogni parola pronunciata dal Primo Cittadino di Pian dei Fossi, e poi si lascia accompagnare da lui fino alla porta dell’ufficio, ringraziando e salutando, pur sempre con i suoi modi un po’ strani. <<Non risulta che Niocke abbia dei nemici in paese>>, prosegue d’improvviso il Sindaco per concludere le proprie argomentazioni; <<In ogni caso se qualcuno di noi venisse a conoscenza di qualcosa di a riguardo, sarebbe bene andasse immediatamente dai Carabinieri a riferire>>. Toni Boi annuisce, quindi si volta per scendere lentamente la rampa di scale che lo separa dalla strada principale, e poi riprende i suoi giri di sempre, lungo le vie del centro abitato. <<Il Sindaco è una brava persona>>, riflette da solo mentre cammina sul marciapiede. <<Sono sicuro che non lascerà Niocke senza l’aiuto e il sostegno che si merita>>.

            Poi, con calma, e con i modi di chi non ha nient’altro da fare, Toni arriva fino davanti alla solita osteria, dove stamani però non staziona ancora nessuno, così si siede sopra una panchina del giardinetto di fronte, ed attende che qualcuno, come accade ogni giorno, si faccia vedere per commentare tutti i minuti avvenimenti e i pettegolezzi di Pian dei Fossi. <<Sembra incomprensibile che qualcuno possa voler terrorizzare un ragazzo che svolge semplicemente il proprio lavoro>>, pensa di nuovo. <<Eppure ci deve pur essere un motivo scatenante, anche se a nessuno al momento sembra qualcosa di facilmente spiegabile. Non è possibile che si possa essere aperta una vera caccia al migrante basata soltanto sul colore della pelle o sul paese di provenienza di chi la subisce. Pare assurdo, del tutto incomprensibile, anche se un sentimento razzista probabilmente prosegue ancora oggi come in anni lontani a serpeggiare tra qualche testa calda>>. Poi arriva un uomo che conosce da sempre, gli batte una mano sopra una spalla sorridendo, e infine prosegue per la sua strada.

            Lui si alza dalla panchina, entra nel locale dove non c’è ancora nessuno e saluta il barista per poi chiedergli un semplice bicchiere d’acqua. <<Non si sa ancora niente?>>, gli chiede ancora prima di bere, <<o forse qualcuno ha cominciato a parlare e a fornire qualche informazione sull’aggressione dell’altro giorno?>>. L’altro scuote la testa, lo guarda incuriosito per qualche momento, poi dice soltanto che tra i clienti del suo locale c’è chi ha incominciato ad insinuare che la faccenda sia legata al mondo della manodopera a basso costo, e che il mandante dell’aggressione vada cercato tra chi non vuole persone di colore tra tutti quelli che svolgono delle attività di lavoro specialmente poco regolari. <<Però>>, aggiunge subito quello da dietro al suo bancone di legno scuro, <<io ne so meno di tutti, nei riguardi di quanto possa essere accaduto per davvero>>.

 

            Bruno Magnolfi  

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