lunedì 25 agosto 2025

Dalla tua parte.


            Con mio padre non posso certo essere sempre d’accordo, ed in effetti è già capitato diverse volte che abbiamo dissentito parecchio su svariati argomenti, e in certi casi abbiamo anche alzato la voce nel confronto delle nostre diverse opinioni. Però la distanza dai suoi modi e l’irritazione che avevo mostrato all’inizio, quando lui aveva presentato al nostro allenatore di calcio quel ragazzo senegalese, poco per volta tra i miei pensieri è rientrata, e da adesso, anche considerato il polverone che è venuto fuori persino troppo velocemente dopo l’aggressione di cui quello è stato vittima, mi sono sentito disposto a cambiare completamente opinione riguardo la sua integrazione nella nostra squadra, tanto da mostrarmi contento anche nei confronti dei miei compagni per il suo annunciato celere rientro a giocare con noi. Che adesso però, prendendo spunto da quei fatti, si cerchi di organizzare addirittura una manifestazione di piazza per il sostegno ai migranti, mi sembra del tutto smisurato, e che la capofila di tutto questo sia proprio mia cugina Sara, sorretta naturalmente da mio padre, mi appare quasi un’ironia, anche perché non ho ben compreso che ruolo abbia lei nella faccenda, e per quale motivo preciso si senta all’improvviso una vera paladina di certe cause, tantopiù che è sempre stata una ragazzina timida e poco incline a mostrarsi in pubblico e agli altri. Ovviamente mio padre si è mostrato subito favorevole ad una azione che porti i cittadini di questo paesetto a rendersi conto di ciò che sta avvenendo tra loro, e soprattutto a prendere una posizione definita nei confronti del razzismo strisciante che sembra proprio abbia alzato la testa, ma non ho ancora compreso se l’iniziativa di organizzare un piccolo corteo di protesta sia partita da lui oppure di Sara.   

            Poi, mentre sto tranquillo dentro la corriera, la stessa che noi ragazzi prendiamo ogni mattina per andare al liceo del vicino capoluogo, mi sento chiamare due volte a gran voce dalla zona posteriore del mezzo pubblico: il mio nome ridendo è quasi urlato dentro ai pochi metri cubi d’aria a disposizione, e riferito esclusivamente a me che mi siedo quasi sempre poco dietro all’autista, nella parte davanti del vecchio autobus. <<Insomma, verrai anche tu alla manifestazione?>>, chiede mia cugina, adesso che ne riconosco il timbro, superando di un balzo ogni sua timidezza e mostrando con una sola domanda di voler invitare al raduno anche tutti i ragazzi presenti a quell’ora sopra la corriera. Vorrei quasi risponderle male, farle sapere che non mi piace essere trattato in questa maniera, però rimango in silenzio, e se fino a questo momento potevo essere nel dubbio di farmi vedere per strada il giorno pattuito per quel corteo, improvvisamente decido che non ci andrò mai, e dopo qualche momento prendo e mi muovo verso Sara per farglielo sapere a distanza ravvicinata. Lei mi accoglie con un sorriso ironico, e mentre io le dico in due parole le mie ragioni per non essere del gruppo dei manifestanti, lei sottovoce mi chiede se per caso avrei anche qualcosa in contrario se lei si fidanzasse con Niocke. Osservo mia cugina con occhi sbalorditi, deglutisco, poi mi rendo conto che sta soltanto prendendomi in giro, ma considerato che da lei non mi aspettavo un comportamento del genere non riesco neppure a prendere una posizione precisa. Infine, le rispondo: <<Questi sono soltanto fatti tuoi che a me non riguardano>>, e così torno verso il mio posto sull’autobus, vicino al guidatore.

            Sara mi lascia perdere, mentre gli altri iniziano a prendere da lei delle informazioni precise per quello che dovrà accadere nella giornata ormai decisa per gli accadimenti di piazza. Mi sento completamente confuso. Non avevo mai considerato troppo mia cugina, e non mi sarei mai aspettato che fosse in grado di alzare la testa e mostrare una personalità così spiccata, però a parte tutto il resto sono quasi contento che tutto d’un colpo lei sia cresciuta fino al punto di imporre in questa maniera sugli altri le proprie idee. Con Nockie non ho un gran rapporto, nonostante lui giochi al pallone nella mia stessa squadra, ma devo considerare che è comunque un ragazzo che sa far colpo sulle persone, e senza neppure dire mai niente di particolare riconosco che riesce a crearsi un seguito di tutta rilevanza. Non vorrei restare su un piatto della bilancia assolutamente sconveniente per me e soprattutto non troppo conforme alle mie idee, però non voglio neppure lasciarmi considerare da tutti come un tipo qualsiasi senza iniziative particolari e privo soprattutto della personalità che serve per essere un vero ragazzo della mia età, decisamente all’altezza della realtà contemporanea.  

            Quando scendiamo dalla corriera mi rendo subito conto che tutti stanno ancora parlando di Nockie e della manifestazione impellente, ma a me non chiede niente nessuno, così mentre tutto il nostro gruppo sta uscendo dalla stazione ferroviaria, mi avvicino a Sara, senza guardarla, e solo per farle sapere sottovoce che oramai ho già deciso: <<Non sarò dalla tua parte>>, le spiego. <<Però sono contento che qualcosa finalmente si muova nel nostro paesello>>.

 

            Bruno Magnolfi

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