Oggi lui
non si è presentato sul campo di calcio per il solito allenamento. Forse perché
non si fida troppo neppure degli altri ragazzi, oppure soltanto perché non
desidera alimentare ulteriormente le voci confuse che circolano sul tentativo
di pestaggio che ha subito. Però i suoi compagni di squadra adesso non parlano quasi
d’altro che di questo argomento, e se in molti prendono a spada tratta le sue
difese, confermando così come Niocke si sia dimostrato verso di loro una
persona d’oro, altruista e retta in tutto ciò che fa, gli altri che fino a ieri
lo guardavano da una certa distanza e addirittura con un pizzico di sospetto,
adesso non se la sentono più di trattarlo come un migrante da tenere un po’ in
disparte, e sono pronti a sperare che torni presto in squadra e al suo lavoro,
perché tutto sommato <<è uno di noi>>, come già dicono in diversi tra
quei giocatori. Persino Marco, il figlio del Sindaco, che fino a ieri accettava
di malavoglia il suo ingresso tra le fila della sua squadra di calcio, alla
luce dei fatti accaduti a danni di Niocke, si dimostra ora immediatamente
disposto persino ad aiutarlo e a sostenerlo, proprio come dice suo padre, e la
sua integrazione tra i giocatori amatoriali che si ritrovano al sabato sul
campetto del paese, qualcosa di assolutamente già avvenuto e del tutto addirittura
superato, tanto da far parlare di lui ad ognuno di loro come di un vero
fratello.
Qualcuno,
tra tutti i ragazzi del paese di Pian dei Fossi, ha persino tentato di svolgere
qualche indagine per conto proprio, sperando di scoprire tra coloro che sono
sempre ben informati su tutto, qualcosa di più su quei due che si sono
macchiati dell’aggressione ai danni di Niocke, ma l’unica cosa che è subito
scaturita come più che evidente è il fatto che non avessero niente di personale
contro di lui, e quindi che abbiano agito a nome di qualcun altro rimasto per
adesso nell’anonimato. Ci sono dei paesani che sembra abbiano notato due
persone mai viste tra le strade del piccolo centro abitato, individui non
giovanissimi che hanno parcheggiato la loro auto nei pressi dell’officina di
Aldo Ferretti, e che quindi sapevano perfettamente di trovare l’apprendista da
solo a lavorare e soprattutto dove trovarlo, in maniera da poter mettere a
segno con tranquillità tutte le loro cattive intenzioni. La fortuna più grossa comunque
sembra sia stata data dal fatto che non siano andati pesanti nella bastonatura verso
Niocke, forse perché disturbati da qualcuno, ma nessuno fino adesso si è fatto
avanti per dichiarare di aver visto direttamente in faccia quegli aggressori,
così da riconoscerli.
Non si
capisce neppure, tra tutti i cittadini del paese di Pian dei Fossi che proseguono
a parlarne, a quale scopo sia stata eseguita quella che appare come una vera
spedizione punitiva ai danni del migrante, e se magari tutto abbia avuto soltanto
il valore di una semplice intimidazione per far indietreggiare il ragazzo rispetto
al sostegno ricevuto da una parte abbastanza consistente della popolazione, al
punto da impaurirlo fino a fargli almeno decidere di non mettere neppure più un
piede nella cittadina di Pian dei Fossi. Marco ha riferito però come suo padre,
come autorità della zona, si sia già messo in contatto con i gestori del centro
di accoglienza dove Niocke pur momentaneamente abita ancora, e tramite loro
abbia parlato telefonicamente anche con lui, fino a chiedergli senza mezzi
termini di tornare al più presto possibile al suo luogo di lavoro, naturalmente
una volta ristabilitosi in modo accettabile il suo principale Aldo Ferretti, e poi
anche sul campo di calcio insieme a tutta la squadra, cercando di trasmettergli
con le sue parole un entusiasmo contagioso. Sembra che il senegalese però, nonostante
dimostratosi ben favorevole a rientrare al più presto nello svolgimento delle
proprie attività, abbia espresso in quel momento tutta la paura provata recentemente,
la stessa che a breve forse non gli permette di sentirsi così sicuro di
esercitare le proprie funzioni come lo era nel periodo precedente
all’aggressione. Si tratta di farlo sentire benvoluto, incoraggiato, sollevato dalla
sincera solidarietà, e quindi spinto in avanti da uno spirito altruista ottimistico
e comunitario.
Il Sindaco poi,
riferendosi a molte persone del paese, ha anche detto persino e a chiare
lettere che in caso contrario sarebbe assolutamente una sconfitta per tutta quella
cittadinanza che si ritiene orgoglioso di rappresentare, un’incapacità notevole
ed evidente nel ribellarsi ai soprusi di qualcuno ai danni di altri molto più
svantaggiati. In ogni caso nessuno al momento sembra disposto a mostrarsi del
tutto indifferente ai guai che sta passando quel ragazzo senegalese, ma in
molti al momento reputano che la sua sorte adesso sia addirittura qualcosa che
sta nell’anima e nello spirito di tutti gli abitanti di Pian di Fossi. In
diversi vorrebbero addirittura fare di più per aiutare direttamente Niocke,
come se fosse un loro concittadino semplicemente più sfortunato, e qualcuno ha
già pensato di fare una colletta pubblica per trovare la maniera di farlo
sentire il più possibile sostenuto da tutti.
Bruno
Magnolfi
Nessun commento:
Posta un commento