giovedì 21 agosto 2025

Nessuna importanza.


            Tra tutti i frequentatori dell’osteria del paese, in diversi prima o dopo hanno avuto a che fare con i Tornaconti, o perlomeno con i caporali che ingaggiano la manodopera stagionale che serve per i raccolti della frutta e degli ortaggi durante i vari periodi dell’anno. Nessuno si è mai sognato di parlare bene di quella famiglia di proprietari terrieri, anche se in molti ritengono che se in Pian dei Fossi vige ad oggi un relativo benessere economico è anche grazie alla loro enorme impresa agricola. Ancora non ha iniziato a circolare tra le case e le strade la notizia di un loro coinvolgimento pur forse indiretto nell’aggressione ai danni dell’apprendista di colore del Ferretti, ma siccome ognuno sospetta che le cose stiano proprio in quella maniera, nessuno stupore probabilmente giungerà tra quelle persone quando si sarà compreso che i Conti risultano sotto indagine della Magistratura. Qualcuno probabilmente brinderà per questa notizia, mentre altri diranno subito che l’economia della zona potrà subire da quei fatti un serio contraccolpo, e che quindi non può essere assolutamente il caso di festeggiare per una cosa di quel genere. Poi ci saranno coloro che lavorando tutto l’anno alle dipendenze dei danarosi fratelli Tornassi, si metteranno silenziosi e ben ritirati all’interno di un qualche angolo oscuro, senza avere il coraggio di fornire alcun commento su tutta la vicenda e sul comportamento dei loro datori di lavoro. Tra questi anche Carlo Verdini, uno degli uomini di fiducia da sempre di quei Conti, visto che il suo orgoglio di persona che ha fatto una certa carriera tra quei filari di viti e quelle piante da frutto, verrà senz’altro messo in forte discussione.

Già pochi minuti dopo la visita dei Carabinieri presso la Villa padronale, lui ha saputo tutto quanto riguardo l’invito presso la Caserma per quei chiarimenti doverosi ai fini di appurare alcuni fatti su cui a breve con ogni probabilità i proprietari saranno indagati persino più concretamente, e la loro ritrosia nei confronti della Legge ha già fatto storcere il naso a coloro che mandano avanti con occupazioni di varia natura la grande casa dei Tornassi, fino ad evidenziare a tutti quanti i dipendenti dell’impresa agricola il proprio disappunto per dover mascherare alle Forze dell’Ordine la presenza o meno dei fratelli tra le stanze della Villa. Carlo si è sentito quasi tradito da quel comportamento appena è stato informato dal personale di casa per quanto era accaduto, e naturalmente, d’accordo con tutti gli altri, si è sentito in dovere di non comunicare niente di quanto trapelato tra lo stretto personale alle dipendenze dei Conti verso qualsiasi estraneo, ivi compresi anche amici e propri familiari. Naturalmente è tornato in casa propria ancora più scuro in volto di quanto era apparso nei giorni appena trascorsi, e alla domanda di sua moglie se gli fosse accaduto qualcosa di particolarmente spiacevole ha soltanto alzato le spalle senza rispondere alcunché. Il gioco sotterraneo di voler tenere il più possibile segrete le vicende dei Tornaconti ovviamente tutti capiscono che è soltanto qualcosa che può essere portato avanti giusto per un breve lasso di tempo, ma nessuno tra tutti coloro che costituiscono il personale alle dipendenze dei tre fratelli può permettere di essere il primo a spettegolare e a far filtrare all’esterno notizie di quel genere.

Teresa non insiste, lascia al silenzio dei pensieri la possibilità di interpretare il probabile accaduto, e mentre Antonio, tornato in casa dopo essere andato a salutare Niocke all’officina ed aver avuto notizia della imminente manifestazione a sostegno dell’integrazione dei migranti, si sente quasi in dovere, comprendendo lo scontro in atto tra le parti, di non fare alcun accenno a nessuno in famiglia di ciò che ha appena saputo, immaginando che tutto quanto sarà presto di dominio pubblico in paese, con tutto ciò che questo potrà comportare anche per la propria famiglia. Non è semplice mentre si comprende che le cose si stanno rapidamente muovendo per tutti restare immobili senza prendere una posizione precisa, ma Antonio in questo caso se razionalmente immagina sarebbe meglio per lui evitare di mostrare qualsiasi opinione, dall’altro, in maniera senz’altro più accorata, si sente desideroso di stare decisamente dalla parte di quella zona debole della popolazione assoggettata agli eventi e soprattutto ai giochi economici di una sola famiglia di proprietari privi di scrupoli.    

Niocke gli ha spiegato che a breve verrà organizzato un corteo di ragazzi e di studenti a cui potrà prendere parte ciascun cittadino che si senta in dovere di manifestare per un comportamento di tutti più umano e solidale nei confronti di chi arriva da qualche paese straniero, e Antonio improvvisamente si è sentito sicuro del fatto che molte persone parteciperanno a questa manifestazione di piazza, e lui per nessun motivo di qualsiasi natura potrà fare a meno di scendere per strada insieme a loro. Ma fino a quel momento non affronterà l’argomento con anima viva, ne è più che certo, come se fosse un evento di alcun peso, insomma di nessuna importanza.   

 

Bruno Magnolfi

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