Aldo Ferretti è stato dimesso
dall’ospedale, ed è quindi ritornato a casa. Ha una gamba ingessata ed
immobilizzata, ne avrà per circa un mese, ed anche se non può lavorare
concretamente, può comunque, con l’aiuto di un paio di stampelle e con qualche
difficoltà, tornare nella sua amata officina di riparazione delle automobili.
Lo ha comunicato subito a Niocke, telefonando al centro per l’immigrazione dove
alloggia, e così si sono ritrovati il giorno seguente sul loro posto di lavoro.
Hanno parlato di molte cose, ovviamente, ed hanno subito iniziato a rimettere
le mani sulle riparazioni purtroppo rimaste incompiute fino adesso. Mentre
l’apprendista sistemava le macchine ferme da diversi giorni, Aldo telefonava ai
proprietari delle automobili spiegando che, pur a ranghi ridotti, l’officina
stava riprendendo la sua normale attività. Qualcuno si è felicitato della
notizia, altri forse hanno storto la bocca immaginando che le riparazioni
venissero effettuate d’ora in avanti da quel senegalese piuttosto che dal
titolare dell’azienda, ma in ogni caso tutti hanno alla fine accettato la
situazione. Il ragazzo di colore ha mostrato non poche perplessità in
considerazione di quanto accaduto negli ultimi giorni, ma Aldo Ferretti, senza
dare troppa enfasi alla proposta, gli ha spiegato che, se ne avesse avuto
voglia, avrebbe potuto, da ora e almeno fino a quando non fosse stato in grado
lui stesso di riprendere la piena gestione dell'attività, prendere possesso
delle due stanze subito sopra l’officina, di sua esclusiva proprietà e con
qualche piccola sistemazione assolutamente abitabili.
Nockie, ovviamente, si è sentito
onorato da una offerta del genere, anche se ha subito evidenziato, pur
accettando volentieri la proposta, della necessità di tenere assolutamente
segreta la notizia, ad evitare che ancora qualche malintenzionato potesse
fargli uno scherzo pesante. <<Al contrario>>, ha detto Aldo;
<<in questo modo hai la possibilità di vigilare sull’officina,
soprattutto negli orari in cui rimane chiusa>>. Per Niocke naturalmente è
una notevole miglioria non dover salire due volte al giorno su quella corriera
lenta e noiosa, anche se con l’andare del tempo aveva cominciato ad abituarsi a
quel breve viaggio e ai passeggeri del mezzo pubblico, spesso sempre gli
stessi, visto che si mostrava sempre scontento e affaticato da quel tempo
gettato via, inutilizzato, privo di uno scopo concreto. C’è anche un piccolo
angolo cottura in quel minuto appartamento, considerato che era l’abitazione
dello stesso Aldo negli anni prima di sposarsi e di andare a vivere in una casa
ben più grande, ma sempre a poca distanza dall’officina. Per regolarizzare le
cose, e mettere tutti in una condizione oltremodo legittimata, lui stipulerà
nei giorni a seguire un normale contratto di affitto a canone simbolico,
impegnandosi a pagare di tasca propria tutte le spese legali.
Per Niocke è di grande orgoglio
questo trattamento inaspettato, e forse comprende che c’è una sorta di
tentativo per risarcire il ragazzo delle violenze subite, ma in ogni caso tutto
per lui sembra prendere una strada molto favorevole. Nel pomeriggio, infine,
quasi a coronamento di tutto quanto, la visita all’officina di Ettore Rimonti è
quanto di più insolito e di piacevole. Il Sindaco di Pian dei Fossi si rallegra
della situazione di graduale ritorno alla normalità del lavoro in quel luogo,
ed ha subito parole di fiducia e di incoraggiamento sia verso Aldo che verso il
suo apprendista, caldeggiando nei confronti di quest’ultimo la sua ripresa attiva
anche nella squadra di calcio. <<Ho parlato con i ragazzi>>, gli dice
sorridendo; <<E tutti hanno mostrato la voglia di rivedere in campo il
loro centravanti>>. Niocke si schernisce, non è abituato alle sorprese ed
ai complimenti, ma resta sorpreso in senso assolutamente positivo per tutto
quello che sta evolvendo a suo favore. <<Probabilmente ci sarà presto una
piccola manifestazione di piazza contro il razzismo>>, dice ancora il
Sindaco, <<e naturalmente tutto girerà attorno alla violenza squadrista
subita da te pochi giorni fa, e quindi direttamente alla tua persona. Il nostro
paese è composto da persone civili e lungimiranti che si ribellano a chi
intende usare dei mezzi inaccettabili per imporre le proprie idee. La tua
partecipazione al corteo naturalmente ne potrà essere la naturale dimostrazione>>.
Il ragazzo lo ringrazia, ma anche se non comprende appieno la portata di quello
che potrà avvenire, in ogni caso si rende conto rapidamente che si è instaurata
una sorta di ribellione, in quel piccolo paese, verso ciò che lui ha dovuto
subire, e che soprattutto il suo sacrificio sta rapidamente diventando un
simbolo da innalzare contro chiunque creda che il sopruso possa essere messo in
atto senza troppe conseguenze.
Ancora non sa chi possa essere il
regista di tutta questa sensibilizzazione verso di lui, in ogni caso si sente
sempre di più abbracciato da una gran parte della comunità, e tutto questo è
fonte indubbia di un forte incoraggiamento per i giorni a venire. Non avrebbe
mai immaginato di poter divenire un simbolo di qualcosa, però comprende benissimo
che qualcosa di importante sta per compiersi, senz’altro per lui stesso come
migrante e anche come persona, ma anche per tutti coloro che subiscono, in un
modo o nell’altro, la medesima condizione.
Bruno Magnolfi
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