domenica 17 agosto 2025

Stessa condizione.


Aldo Ferretti è stato dimesso dall’ospedale, ed è quindi ritornato a casa. Ha una gamba ingessata ed immobilizzata, ne avrà per circa un mese, ed anche se non può lavorare concretamente, può comunque, con l’aiuto di un paio di stampelle e con qualche difficoltà, tornare nella sua amata officina di riparazione delle automobili. Lo ha comunicato subito a Niocke, telefonando al centro per l’immigrazione dove alloggia, e così si sono ritrovati il giorno seguente sul loro posto di lavoro. Hanno parlato di molte cose, ovviamente, ed hanno subito iniziato a rimettere le mani sulle riparazioni purtroppo rimaste incompiute fino adesso. Mentre l’apprendista sistemava le macchine ferme da diversi giorni, Aldo telefonava ai proprietari delle automobili spiegando che, pur a ranghi ridotti, l’officina stava riprendendo la sua normale attività. Qualcuno si è felicitato della notizia, altri forse hanno storto la bocca immaginando che le riparazioni venissero effettuate d’ora in avanti da quel senegalese piuttosto che dal titolare dell’azienda, ma in ogni caso tutti hanno alla fine accettato la situazione. Il ragazzo di colore ha mostrato non poche perplessità in considerazione di quanto accaduto negli ultimi giorni, ma Aldo Ferretti, senza dare troppa enfasi alla proposta, gli ha spiegato che, se ne avesse avuto voglia, avrebbe potuto, da ora e almeno fino a quando non fosse stato in grado lui stesso di riprendere la piena gestione dell'attività, prendere possesso delle due stanze subito sopra l’officina, di sua esclusiva proprietà e con qualche piccola sistemazione assolutamente abitabili.

Nockie, ovviamente, si è sentito onorato da una offerta del genere, anche se ha subito evidenziato, pur accettando volentieri la proposta, della necessità di tenere assolutamente segreta la notizia, ad evitare che ancora qualche malintenzionato potesse fargli uno scherzo pesante. <<Al contrario>>, ha detto Aldo; <<in questo modo hai la possibilità di vigilare sull’officina, soprattutto negli orari in cui rimane chiusa>>. Per Niocke naturalmente è una notevole miglioria non dover salire due volte al giorno su quella corriera lenta e noiosa, anche se con l’andare del tempo aveva cominciato ad abituarsi a quel breve viaggio e ai passeggeri del mezzo pubblico, spesso sempre gli stessi, visto che si mostrava sempre scontento e affaticato da quel tempo gettato via, inutilizzato, privo di uno scopo concreto. C’è anche un piccolo angolo cottura in quel minuto appartamento, considerato che era l’abitazione dello stesso Aldo negli anni prima di sposarsi e di andare a vivere in una casa ben più grande, ma sempre a poca distanza dall’officina. Per regolarizzare le cose, e mettere tutti in una condizione oltremodo legittimata, lui stipulerà nei giorni a seguire un normale contratto di affitto a canone simbolico, impegnandosi a pagare di tasca propria tutte le spese legali.    

Per Niocke è di grande orgoglio questo trattamento inaspettato, e forse comprende che c’è una sorta di tentativo per risarcire il ragazzo delle violenze subite, ma in ogni caso tutto per lui sembra prendere una strada molto favorevole. Nel pomeriggio, infine, quasi a coronamento di tutto quanto, la visita all’officina di Ettore Rimonti è quanto di più insolito e di piacevole. Il Sindaco di Pian dei Fossi si rallegra della situazione di graduale ritorno alla normalità del lavoro in quel luogo, ed ha subito parole di fiducia e di incoraggiamento sia verso Aldo che verso il suo apprendista, caldeggiando nei confronti di quest’ultimo la sua ripresa attiva anche nella squadra di calcio. <<Ho parlato con i ragazzi>>, gli dice sorridendo; <<E tutti hanno mostrato la voglia di rivedere in campo il loro centravanti>>. Niocke si schernisce, non è abituato alle sorprese ed ai complimenti, ma resta sorpreso in senso assolutamente positivo per tutto quello che sta evolvendo a suo favore. <<Probabilmente ci sarà presto una piccola manifestazione di piazza contro il razzismo>>, dice ancora il Sindaco, <<e naturalmente tutto girerà attorno alla violenza squadrista subita da te pochi giorni fa, e quindi direttamente alla tua persona. Il nostro paese è composto da persone civili e lungimiranti che si ribellano a chi intende usare dei mezzi inaccettabili per imporre le proprie idee. La tua partecipazione al corteo naturalmente ne potrà essere la naturale dimostrazione>>. Il ragazzo lo ringrazia, ma anche se non comprende appieno la portata di quello che potrà avvenire, in ogni caso si rende conto rapidamente che si è instaurata una sorta di ribellione, in quel piccolo paese, verso ciò che lui ha dovuto subire, e che soprattutto il suo sacrificio sta rapidamente diventando un simbolo da innalzare contro chiunque creda che il sopruso possa essere messo in atto senza troppe conseguenze.

Ancora non sa chi possa essere il regista di tutta questa sensibilizzazione verso di lui, in ogni caso si sente sempre di più abbracciato da una gran parte della comunità, e tutto questo è fonte indubbia di un forte incoraggiamento per i giorni a venire. Non avrebbe mai immaginato di poter divenire un simbolo di qualcosa, però comprende benissimo che qualcosa di importante sta per compiersi, senz’altro per lui stesso come migrante e anche come persona, ma anche per tutti coloro che subiscono, in un modo o nell’altro, la medesima condizione.

 

Bruno Magnolfi

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