Oggi pare proprio un
giorno qualsiasi, e per lei non sembrano esserci di fronte delle particolari
novità. Sonja si guarda attorno mentre cammina lungo la strada principale della
sua cittadina: non ha alcuna fretta, sa che più tardi dovrà soltanto fare
alcune telefonate di conferma per mettere in piedi ciò che ha in mente di
organizzare nei prossimi giorni per il suo circolo culturale. Non si tratta di qualcosa
di insolito, ma di un semplice incontro, da programmare per la settimana
seguente, con un importante esponente politico di quella zona, una persona
nota, uno di cui lei peraltro ha sempre avuto molta stima, e che forse potrà
chiarire meglio, per i cittadini che vorranno intervenire alla serata, questo
periodo complicato che sembra evidenziarsi da un po’ di tempo a questa parte.
Però anche tutto questo fa parte ormai degli appuntamenti abitudinari che lei
organizza ogni tanto, appuntamenti ai quali ultimamente partecipano purtroppo
soltanto poche persone.
Non c'è più molto
interesse per certe questioni, ogni individuo sembra perdersi esclusivamente
dietro ai propri problemi strettamente personali, ignorando con determinazione
tutto ciò che invece sta succedendo a tutti quanti. L'empatia si è fatta solo un pallido ricordo, l'egoismo
ed il proprio stretto particolare sono diventati oramai poco alla volta gli
unici metri di giudizio sui quali misurare qualsiasi scelta singola. Però
bisogna guardare avanti, pensa chi come lei vorrebbe salvare almeno qualcosa di
questo singolare periodo storico, e preparare tutto quanto come se da un
momento all'altro potesse davvero cambiare d’improvviso questa tendenza.
Prodigarsi per gli altri sembra sia diventato un comportamento quasi risibile,
e chi si comporta in questo modo viene additato come stravagante, oppure
ignorato, senza l'uso di mezzi termini. E’ una vera guerra, pensa a volte Sonja
a voce alta, quando si trova in casa con i suoi genitori, oppure al circolo con
i più stretti affezionati, quasi a far risaltare il comportamento sempre più
altruista delle persone che, proprio come fa lei, si preoccupano del bene di
tutti.
In ogni caso c’è solo
da andare avanti, procedere oltre questi sciocchi pessimismi e mettere in pista
tutto ciò in cui davvero si crede, tentando quando è possibile anche nuove
strade per smuovere in qualche modo le coscienze. Per Sonja questo è un pungolo
ulteriore, anche se riflette molto attentamente alle parole che certe volte le
dice in fretta sua madre, quando la consiglia di pensare un po' anche a se
stessa, e di smettere di dedicarsi esclusivamente a tutti quanti. I suoi
genitori avrebbero voluto una vita almeno in parte diversa per la loro unica
figlia, anche se si ritengono molto orgogliosi di tutto quello che fa. Una
famiglia, un marito, dei figli, le solite cose, pensano a volte, anche se ormai
difficilmente potrebbero fare a meno della sua inseparabile presenza nella loro
giornata. Lei sa benissimo cosa passa loro nella mente, ed è forse per questo
che non li lascia mai affrontare a lungo quell’argomento.
In fondo va bene
anche così, sembra certe volte suggerire ogni suo comportamento. Al circolo
culturale è molto considerata, sembra quasi che tutti sappiano benissimo che
probabilmente senza di lei le cose per l’associazione non avrebbero alcun
futuro, e che se Sonja non si fosse prodigata in quell’ambito per tutti quegli
anni fino adesso, ad ogni buon conto la loro piccola città sarebbe peggiore,
priva di quel fulcro culturale che porta generalmente le persone verso il
rispetto e alla riflessione attenta su ogni opinione anche diversa dalla
propria. C’è da esserne orgogliosi, pensa ancora qualcuno che la conosce bene, anche
se sono ormai soltanto in pochi.
Bruno Magnolfi
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