“Non so più
come dirtelo”, fa lui mentre si sposta lentamente nella stanza, come
riflettendo profondamente su ciò che è meglio fare o anche solamente dire in
una serata noiosa come questa. “Senti”, fa la moglie restando seduta ad
osservare le immagini che continua a trasmettere il suo televisore con l’indicatore
dell’audio del tutto azzerato. “Quest’attesa è snervante anche per me; non
credo proprio accapigliandosi tra noi si possa risolvere qualcosa”. Fuori dalle
finestre, lungo la strada bagnata di pioggia, sembra adesso non ci sia rimasto proprio
nessuno, se non un uomo con una divisa scura che resta fermo come a pattugliare
l’incrocio poco lontano, in fondo alla strada principale. “A me non interessa
se tu non vorrai muoverti da qui: io più tardi farò una tranquilla passeggiata
con l’ombrello, almeno fino dalle parti della piazza ai caduti, naturalmente
passando per le strade minori e meno frequentate”, fa lui con un tono quasi di
sfida. “Va bene”, fa lei, con i modi di chi ragionevolmente vuol porre termine
a qualsiasi discussione. “Ed allora verrò con te, se è proprio questo quello
che desideri”. Poi lui si versa qualcosa da bere, prendendo una bottiglia di
liquore e un bicchierino da dentro il mobile scuro impreziosito da quattro piccole vetrine.
"Io comunque non ho fame", dice
lei adesso con tono neutrale. "Però se vuoi posso prepararti qualcosa,
tutto quello che ti va, visto che abbiamo ancora molte cose in
frigorifero". Lui sorride, butta giù in un sorso il contenuto del suo
bicchierino, poi dice soltanto: "non importa, più tardi mi farò semplicemente
dei crostini col formaggio". Al piano superiore si sente debolmente
qualcuno che si muove sopra delle scarpe con i tacchi, come se ci fosse bisogno
di addobbarsi chissà in quale maniera per rimanersene semplicemente in casa.
“La nostra vicina esce”, fa lui con un vago modo sarcastico. Lei si gira, si
sente quasi punta sul vivo, ma conserva il suo tono tranquillo: “cambiarsi per
la cena può anche essere una maniera di interpretare questi tempi”, gli fa con
voce bassa. Lui sorride, gira per la stanza, poi va a sedersi vicino alla
porta-finestra adesso chiusa che immette sopra la terrazza. “Magari aspetta
qualcuno”, dice alla fine.
Trascorre appena un attimo, forse due
minuti, ed ecco che si sente suonare alla porta, un breve squillo di chi
potrebbe pensare di essere atteso, o che comunque non è certo un estraneo in
quella abitazione. Va lei ad aprire, e con un gran saluto cortese immette
subito nella casa la vicina del piano superiore. “Scusate”, dice quest’ultima;
“ma devo uscire, e non so se è meglio avventurarmi fuori con la macchina,
oppure se sia il caso di andarmene direttamente a piedi”. Interviene lui senza
indugiare: “con la macchina, cara signorina, la fermerebbero immediatamente; la
cosa migliore è prendere a piedi lungo le vie meno frequentate a quest’ora, e
comunque tenere a mente una buona scusa nel caso qualcuno le chiedesse dove
vada”. “Certo”, fa la signorina non rivolgendosi però direttamente a lui, ma
guardando adesso sua moglie. “Anche io pensavo la medesima cosa, tanto più che
non devo andare lontano, in dieci minuti o poco più me la posso cavare”. Adesso
è la moglie però che prende l’iniziativa, e dopo uno sguardo rapido verso suo
marito, dice subito: “potresti accompagnarla; tanto avevi anche tu intenzione
di farti quattro passi a piedi, così io evito di uscire, e tutto si sistema in
una maniera molto più sbrigativa”.
Lui appare come leggermente imbarazzato,
ma non trova nulla per contraddire la riflessione della moglie, così attende un
attimo in silenzio, poi dice: “va bene, allora vado a prepararmi”, ed esce
dalla stanza. “Sono momenti complicati”, dice adesso la moglie, “in ogni caso
certe volte darsi una mano non è poi così difficile”. La signorina le sorride,
osserva per un attimo qualcosa nella sua borsetta, poi dice soltanto: “Non si
preoccupi, non ci impiegheremo molto; si tratta soltanto di una cosa che avevo
promesso di consegnare ad una amica, una persona che non abita lontano; tra non
molto le riporterò il marito sano e salvo”.
Bruno Magnolfi
Nessun commento:
Posta un commento