lunedì 26 aprile 2010

La scomparsa di Cicala.


“Lo so che non avrei mai dovuto avere un’opinione così netta e definita. Si tratta del fatto che normalmente tutti hanno parole leggere, interpretabili in un modo o nell’altro, in maniera che con un semplice sorriso le cose generalmente si mettono subito a posto. E’ sgradevole invece dire davvero quello che si è sempre pensato, ti fai il vuoto attorno e questo dimostra immediatamente che non avevi ragione. E poi, che stupido, cosa significa la coerenza. Si cambia, ci si trasforma, si pensano ogni giorno cose diverse, perché è il mondo che cambia, e quindi dobbiamo adeguarci, altrimenti siamo idioti immobili monoliti. Si resta da soli con comportamenti poco gradevoli, inutile affidarsi ai nuovi mezzi di comunicazione, anche quelli riflettono esattamente il nostro maniacale isolarsi. Così oggi sono qui a tirar sassi nell’acqua di questo laghetto, senza riuscire neppure a immaginare la mia prossima mossa. Forse perché non ci deve essere una prossima mossa, tutti mi hanno ignorato dopo che ho fatto capire quale era la mia vera opinione, ed adesso quelle stesse persone si aspettano che io sparisca, che abbia almeno il buon gusto di ficcarmi in un angolo e non farmi vedere mai più”.
Questi, più o meno, erano i pensieri di Cicala, come veniva normalmente chiamato di soprannome, prima che trovasse il coraggio di andarsene via. Però c’è da essere quasi invidiosi per chi sa togliere il disturbo al momento più adatto, chi sa dire basta in modo opportuno, e lasciare agli altri un silenzio così ricco di tanto frastuono. Poi le cose con il tempo si placano, la memoria plasma i concetti, gli spigoli inevitabilmente si smussano, ed anche i pensieri di Cicala si mostrano maggiormente accettabili. Anzi, se si riflette con un po’ d’attenzione, si scopre che in fondo non aveva poi torto. Forse era il modo in cui diceva le cose, l’uso di quel piglio insopportabilmente polemico, quella maniera antipatica di tirar fuori le cose che già sapevano tutti, ma che tutti, per semplice buon gusto, riuscivano facilmente a tenere celate.

Bruno Magnolfi


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