venerdì 30 luglio 2010

Conclusioni inaspettate. 2.

            

            Gentile Marco,
            scusami, ma non risponderò alle domande poste nella tua ultima lettera perché mi sono apparse del tutto ingiustificate. Ultimamente ho pensato molto alle nostre cose, e devo ringraziare questa distanza che per ragioni di lavoro si è introdotta tra noi due perché solo così sono riuscita ad avere la chiarezza necessaria a riflettere meglio sui nostri rapporti. Non credo che la nostra simpatia, che tu ti ostini a chiamare frettolosamente amore, abbia molte ragioni per andare ancora avanti. Non sono arrivata a delle conclusioni facili, come dici tu, semplicemente mi pare che i nostri modi di essere siano piuttosto distanti, e laddove io sento continuamente la necessità di sentirmi libera di mandare avanti la mia vita, tu cerchi al contrario di recintarla con supposizioni o dubbi che semplicemente, secondo me, non hanno proprio ragion d’essere. La mia condotta è sempre stata cristallina, ma non mi pare di essere nelle condizioni di dover spiegare a te cosa io faccia e come mi comporti. Mi sento una donna libera, soprattutto, e vorrei solo essere considerata, da te come da tutti, solamente così.
            Ernestina.


            Bruno Magnolfi

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