Cara
Ernestina,
ti scrivo questa lettera solo per implorarti di non
credere alle facili conclusioni che forse per incomprensione ti è stato
possibile trarre dai miei comportamenti di questi ultimi tempi. Non si tratta
affatto di una mia mancanza di stima e di affetto verso di te, al contrario: il
cercare continuo delle soluzioni migliorative per noi due e per la nostra
situazione, mi ha portato in certi casi ad oppormi con fermezza ai normali
sviluppi che poteva prendere la nostra relazione. Ma non per disamore,
tutt’altro. So che in certi casi per colpa mia è venuta meno la chiarezza, ma
se si considera l’entusiasmo dal quale spesso ci siamo lasciati trascinare,
puoi ben capire che un punto maggiore di logica e di spirito riflessivo, pur
facilmente mal interpretabile, era doveroso ricercarlo. La mia colpa in questo
è stata il non tentare tempestivamente di spiegarti, di renderti maggiormente
partecipe di alcune mie congetture, ma da qui ad immaginarti un comportamento
subdolo e incoerente, il salto sembra veramente un po’ eccessivo.
Non
trovo niente in me di cambiato, quello che pensavo fino a poco tempo fa lo
penso ancora oggi, e vorrei rassicurarti sui miei progetti per noi due che sono
rimasti esattamente i medesimi di sempre. Certo, questa distanza non aiuta, e
oltretutto instillare il dubbio dentro le nostre menti ancor prima di ogni
altra cosa, porta facilmente ad immaginare cose del tutto differenti dalla più
schietta verità. Però se tu vorrai insistere con questo atteggiamento di
puntuale opposizione ad ogni mia proposta, mi vedrò costretto, pur avanzando
tutte le riprove che potrò, a prendere conclusioni differenti a quelle che fino
a pochissimo tempo fa non avrei neppure immaginato. In questa durezza che
dimostri nei miei confronti intravedo una persona che non immaginavo,
sicuramente mal disposta a comprendere e a sospendere, almeno per un attimo, i
facili ed erronei giudizi a cui è possibile giungere. Confido comunque nella
tua bontà e pazienza affinché tu possa rispondermi tempestivamente a questa mia
e, come spero, farmi avere notizie positive.
Tuo Marco.
Bruno
Magnolfi
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