Un unico
faro illuminava tutto lo spazio tagliandolo in diagonale. Pur vuoto il palco,
completamente disadorno ma con quella luce così penetrante, appariva un luogo
denso di suggestioni, dove si erano come concentrati tanti piccoli frammenti di
vicende, pronte a scatenarsi, come se tutto, da lì a poco, su quel pavimento di
legno, avesse potuto accadere.
Una
donna era entrata nel fascio di luce muovendosi con grande lentezza, tenendosi
le mani, osservandosi attorno con lo sguardo perplesso, l’abbigliamento poco
curato, incerta di sé. Aveva raggiunto la zona centrale di tutta la scena, si
era fermata, aveva fissato lo sguardo in avanti, poi, come se niente lo
richiedesse, se non un suo desiderio profondo, aveva iniziato a parlare:
La
mia storia è una storia qualsiasi, aveva detto; una vicenda di molti anni fa,
di quelle che non vale neanche la pena star qui ad ascoltare. Ma proprio per
questo a me pare importante. Avevo vent’anni e un amore segreto, uno di quelli
che annullano ogni altra cosa, ed era andato avanti per quasi un anno, ma poi
tutto era svanito, in pochi giorni, come cancellando ogni traccia di sé. Mi ero
subito stretta in me stessa, ai ricordi che avevo, a ciò che ancora sentivo nel
profondo di quel pazzo amore che non mi rassegnavo ad avere perduto.
Persi
anche la ragione in quei giorni, mi trovarono nei luoghi più strani, da sola,
ad alimentare immagini che vedevo solo io, delle quali pareva non potessi
neppure fare a meno. Chi non ha mai provato qualcosa del genere, penso adesso,
eppure a me pareva in quei giorni che non sarei mai riuscita a superare un
dolore del genere. Chiusi gli occhi, strinsi i pugni e cercai dentro di me la
forza di cui avevo bisogno.
Accadde
qualcosa, ne sono sicura, ma non saprei spiegare effettivamente che cosa. Mi
sentii improvvisamente diversa, come se tutto fosse rimasto alle spalle. Mi
sentii quasi libera da quel dolore fino ad allora provato, il mio desiderio era
stato così forte, così intenso che una specie di anestesia era come venuta in
soccorso. In pochi giorni riuscii a riprendere completa padronanza dei miei
interessi, ripresi a fare le cose che avevo sempre fatto, e tutti si
rallegrarono della mia condizione così ritrovata.
Guardatemi
oggi, sono solo una povera donna, da quel giorno non ho più avuto la capacità
di innamorarmi di nuovo: forse quella volta fuggì da me la possibilità stessa
di essere donna, di provare dei sentimenti, e non ho più avuto la capacità di
sentirmi di nuovo la persona innamorata che ero stata una volta.
Bruno
Magnolfi
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