La donna
era scesa in pieno centro città da un mezzo pubblico, aveva camminato
frettolosamente lungo alcuni marciapiedi, si era soffermata davanti a qualche
vetrina, ignara di essere seguita da un uomo. Poi era entrata dentro ad un
negozio di scarpe, aveva provato ad indossare alcuni modelli assistita da una
giovane commessa, infine era uscita senza avere effettuato alcun acquisto. Il
suo passo intanto si era fatto più lento, le traiettorie del suo camminare meno
decise.
Era
entrata dentro a un caffè, si era seduta, si era lasciata servire un cappuccino
e una sfoglia. Aveva estratto dalla sua borsa una piccola agenda che aveva
consultato, poi le era suonato il cellulare al quale aveva risposto con poche parole
e a voce bassa. Infine aveva pagato ed era uscita di nuovo.
Quando
era arrivata nella piazza principale, sempre affollata di gente,
improvvisamente aveva inforcato un paio di occhiali scuri e in un attimo,
chissà come, era sparita. L’uomo che la seguiva era rimasto sorpreso, aveva
continuato a girare in lungo e in largo per tutta la piazza, poi si era
convinto che non gli sarebbe stato possibile ritrovare la donna.
Così
era andato in un bar lì vicino, si era seduto ad un tavolo con un succo di frutta,
e aveva riguardato un piccolo notes su cui aveva annotato gli spostamenti della
donna in quella mattina. Stava ancora pensando a cosa potesse essere successo,
quando lei scostò la sedia di fronte al suo tavolino e si sedette. Tolse gli
occhiali, appoggiò la borsetta, lo guardò, poi disse: per quale motivo mi
segue?
L’uomo
fece un leggero sorriso, cercò di darsi un contegno abbassando lo sguardo, poi
rispose: per pura curiosità; sono un impiegato comunale, mi è capitato di dover
lavorare attorno a una pratica riguardante l’appartamento dove abita, ho dovuto
assumere notizie su di lei, sono riuscito a trovare persino una foto. Così
quando stamani sono venuto a casa sua per farle vedere gli incartamenti e
parlarle di tutta la faccenda lei stava uscendo, e mi è sfilata sotto al naso
senza che avessi potuto fermarla. Il resto lo ha visto da sé.
D’accordo,
disse la donna, le credo, però credo che lei abbia compiuto un’azione al limite
della legalità, e in ogni caso adesso penso che dovrebbe proprio farmi vedere i
suoi incartamenti. Certo, disse l’uomo sollevando la cartella che aveva
appoggiato, si tratta soltanto della richiesta per la ristrutturazione edilizia
del suo appartamento. La donna prese i fogli, li esaminò cercando di
comprendere cosa ci fosse che non andava, poi disse: non me ne intendo, e non
so quale impedimento possa esserci, però penso che lei troverà sicuramente la
maniera per farmi approvare i lavori, non è forse vero?
L’uomo
cercò di dire qualcosa a riguardo, spiegò che non sarebbe dipeso del tutto da
lui e cose del genere, poi alla fine dovette impegnarsi a fare tutto ciò che
era possibile. Va bene, disse la donna; è evidente che lei dovrà impegnarsi al
massimo, e per farmi vedere la sua buona volontà lo aspetterò a questo stesso
tavolo la prossima settimana, e lei per quel giorno sarà stato così solerte da
portarmi tutti i fogli che servono, per iniziare i lavori, debitamente firmati
e convalidati, non è forse d’accordo con me?
Bruno
Magnolfi
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