lunedì 20 settembre 2010

La ristrutturazione edilizia.

            

            La donna era scesa in pieno centro città da un mezzo pubblico, aveva camminato frettolosamente lungo alcuni marciapiedi, si era soffermata davanti a qualche vetrina, ignara di essere seguita da un uomo. Poi era entrata dentro ad un negozio di scarpe, aveva provato ad indossare alcuni modelli assistita da una giovane commessa, infine era uscita senza avere effettuato alcun acquisto. Il suo passo intanto si era fatto più lento, le traiettorie del suo camminare meno decise.
            Era entrata dentro a un caffè, si era seduta, si era lasciata servire un cappuccino e una sfoglia. Aveva estratto dalla sua borsa una piccola agenda che aveva consultato, poi le era suonato il cellulare al quale aveva risposto con poche parole e a voce bassa. Infine aveva pagato ed era uscita di nuovo.
            Quando era arrivata nella piazza principale, sempre affollata di gente, improvvisamente aveva inforcato un paio di occhiali scuri e in un attimo, chissà come, era sparita. L’uomo che la seguiva era rimasto sorpreso, aveva continuato a girare in lungo e in largo per tutta la piazza, poi si era convinto che non gli sarebbe stato possibile ritrovare la donna.
            Così era andato in un bar lì vicino, si era seduto ad un tavolo con un succo di frutta, e aveva riguardato un piccolo notes su cui aveva annotato gli spostamenti della donna in quella mattina. Stava ancora pensando a cosa potesse essere successo, quando lei scostò la sedia di fronte al suo tavolino e si sedette. Tolse gli occhiali, appoggiò la borsetta, lo guardò, poi disse: per quale motivo mi segue?
            L’uomo fece un leggero sorriso, cercò di darsi un contegno abbassando lo sguardo, poi rispose: per pura curiosità; sono un impiegato comunale, mi è capitato di dover lavorare attorno a una pratica riguardante l’appartamento dove abita, ho dovuto assumere notizie su di lei, sono riuscito a trovare persino una foto. Così quando stamani sono venuto a casa sua per farle vedere gli incartamenti e parlarle di tutta la faccenda lei stava uscendo, e mi è sfilata sotto al naso senza che avessi potuto fermarla. Il resto lo ha visto da sé.
            D’accordo, disse la donna, le credo, però credo che lei abbia compiuto un’azione al limite della legalità, e in ogni caso adesso penso che dovrebbe proprio farmi vedere i suoi incartamenti. Certo, disse l’uomo sollevando la cartella che aveva appoggiato, si tratta soltanto della richiesta per la ristrutturazione edilizia del suo appartamento. La donna prese i fogli, li esaminò cercando di comprendere cosa ci fosse che non andava, poi disse: non me ne intendo, e non so quale impedimento possa esserci, però penso che lei troverà sicuramente la maniera per farmi approvare i lavori, non è forse vero?
            L’uomo cercò di dire qualcosa a riguardo, spiegò che non sarebbe dipeso del tutto da lui e cose del genere, poi alla fine dovette impegnarsi a fare tutto ciò che era possibile. Va bene, disse la donna; è evidente che lei dovrà impegnarsi al massimo, e per farmi vedere la sua buona volontà lo aspetterò a questo stesso tavolo la prossima settimana, e lei per quel giorno sarà stato così solerte da portarmi tutti i fogli che servono, per iniziare i lavori, debitamente firmati e convalidati, non è forse d’accordo con me?

            Bruno Magnolfi

            

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