Cammino in mezzo agli altri e
immagino sia evidente la mia solitudine. La pulizia e l’accuratezza dei miei
vestiti e del mio corpo che fino a ieri per me erano un vanto, hanno lasciato
spazio oggi ad una trascuratezza e ad una indifferenza per tutto ciò che
riguarda elementi voluttuari del genere. Si tratta di cambiare, questo è
l’imperativo che mi sono posto. Ho studiato a
fondo alcune cose fino a rendermi conto che nessuno cambia mai. Tutti
stretti alle proprie abitudini, ai modi di essere scelti una volta per tutte,
ad una maniera ormai definita e assodata di vivere.
Cammino con
gli altri, ma so di avere con me un elemento nuovo, qualcosa che si rinnova
ogni giorno, e ogni giorno mi fa sentire diverso. Incontro per strada sia chi
mi conosce, sia chi non sa assolutamente chi io sono, e le due classi di
persone appaiono identiche ai miei occhi. Io stesso, se riuscissi ad
osservarmi, forse neppure mi riconoscerei. Sono un’altra persona ogni volta che
penso me stesso, cambio in modo continuo, fino a spersonalizzarmi, ad assumere
sembianze e identità che non avrei mai immaginato. Poi rido, in un modo
liberatorio, rido di me stesso, del mondo che non mi capisce, di coloro che mi
guardano e ridono di me, e rido del fatto che ancora non so proprio cosa sarò
diventato fra un anno o fra un mese; non so neppure come mi sveglierò e chi
sarò domattina. Sarò differente, questo è sicuro.
Bruno Magnolfi
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