sabato 15 maggio 2010

Lo sciopero immorale.

            

            Gli uomini si erano raccolti tutti da una parte, in silenzio ma come confabulando tra di loro, seduti svogliatamente sulle grosse pietre al sole e al vento. Le donne invece erano rimaste in piedi, vicino alla scalinata della Chiesa, in attesa di qualcosa sulla piazza del loro minuscolo villaggio. Invece niente era accaduto, e per parecchio tempo, solo a un certo punto era arrivato di corsa un ragazzo con i calzoni corti. Si era fermato nella polvere in mezzo ai due gruppi, i capelli spettinati dal vento, la faccia seria. Aveva preso fiato, poi aveva detto a voce alta che al padrone non gli interessava niente del loro sciopero; invece di un giorno potevano restarsene a casa per tutta quella settimana intera, così aveva detto, a lui non interessava affatto, e che lui i soldi ce li aveva, erano loro ad essere pezzenti, e per questo avevano bisogno di lui e di lavorare. Se lo mettessero in testa, diceva ancora il ragazzo, sarete voi a rimetterci, e nessun’altro.


            Bruno Magnolfi

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