Mi
siedo, nel sole quasi estivo, su di una panca di legno davanti casa mia. Penso
che niente valga quanto questa luce, quest’aria tiepida che mi scalda. I miei
familiari mi controllano da casa, non vogliono che faccia qualche altra
stupidaggine, ma io non ne ho alcuna intenzione. Sto seduto nel sole, mi sento
bene, forse mi annoio, ma che importa. Mi guardano ogni tanto, non può accadere
niente. Certe volte quando sono solo come adesso penso di essere soltanto un
peso, e mi viene da piangere, ma dura poco, subito mi passa, e in poco tempo va
via anche la tristezza. Sto bene qui, adesso, in questo sole, osservo il mio
vicino di casa dall’altra parte della strada che sta tagliando l’erba del suo
prato, e non penso niente. Lui mi vede, non mi saluta, lo sa che non rispondo.
Però anche lui mi guarda, mi controlla, nessuno vuole che succedono cose
sgradevoli, neppure il mio vicino. Sul marciapiede poi arriva una vecchia,
guarda avanti a sé, non si interessa di niente e di nessuno. Mastico qualcosa
di incomprensibile quando mi passa vicino, lei si ferma, si volta a guardarmi.
Con un gesto le chiedo di avvicinarsi ancora, lei si è accorta che io non sono
normale, così si accosta cauta: le lancio uno sputo, brutta vecchia stupida.
Bruno
Magnolfi
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