mercoledì 12 maggio 2010

Il mondo insopportabile.

            

            Mi siedo, nel sole quasi estivo, su di una panca di legno davanti casa mia. Penso che niente valga quanto questa luce, quest’aria tiepida che mi scalda. I miei familiari mi controllano da casa, non vogliono che faccia qualche altra stupidaggine, ma io non ne ho alcuna intenzione. Sto seduto nel sole, mi sento bene, forse mi annoio, ma che importa. Mi guardano ogni tanto, non può accadere niente. Certe volte quando sono solo come adesso penso di essere soltanto un peso, e mi viene da piangere, ma dura poco, subito mi passa, e in poco tempo va via anche la tristezza. Sto bene qui, adesso, in questo sole, osservo il mio vicino di casa dall’altra parte della strada che sta tagliando l’erba del suo prato, e non penso niente. Lui mi vede, non mi saluta, lo sa che non rispondo. Però anche lui mi guarda, mi controlla, nessuno vuole che succedono cose sgradevoli, neppure il mio vicino. Sul marciapiede poi arriva una vecchia, guarda avanti a sé, non si interessa di niente e di nessuno. Mastico qualcosa di incomprensibile quando mi passa vicino, lei si ferma, si volta a guardarmi. Con un gesto le chiedo di avvicinarsi ancora, lei si è accorta che io non sono normale, così si accosta cauta: le lancio uno sputo, brutta vecchia stupida.


            Bruno Magnolfi

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