Ci vado, entro dentro, vedo cosa
c’è. Questa l’idea principale. Poi tanti punti interrogativi prima della
decisione vera. Eppure sembra impossibile che possa essere diverso da come sono
riuscito a pensarlo. Poi basta una sola, semplice porta chiusa e tutto perde
importanza. Mi sono sforzato, ho provato a tirar fuori tutto quello che in me
pareva tendesse verso quella direzione precisa. Ho meditato, riflettuto, ne ho
parlato con indifferenza con chi ne sapeva già molto. Che differenza può fare
un risultato diverso da quello che ho pensato, mi chiedo. Poi vado avanti,
perseguo quello che ormai devo, ma vorrei sinceramente preoccuparmi di altro.
Anzi, non vorrei preoccuparmi per niente. Mi piacerebbe che qualcosa fosse alle
spalle, e si potesse giocare col dimenticarsene, un poco per volta. Perché
tanto non era importante, lo sapevo fin dall’inizio. Una volta entrato là
dentro è fondamentale saperne uscire senza che qualche frammento resti
attaccato. Come se niente fosse successo. Perché niente è successo. Niente di
cui ricordare.
Bruno
Magnolfi
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