Il
signor Bernardini quella sera, nella fase del giorno in cui normalmente si
preparava per andarsene a letto, e nonostante la sua età avanzata, si era messo
un abito appropriato ed era uscito di casa, per la prima volta a quell’ora da
un numero di anni così grande da non averne memoria. Sua moglie era morta da
dodici giorni, e lui in quel breve tempo aveva come perduto l’equilibrio delle
sue attività. Una scomparsa improvvisa lascia sempre esterrefatto chi rimane,
specialmente se è anziano, ma nel suo caso era come venuto a mancare il punto
di riferimento di ogni suo comportamento. La solitudine che il signor
Bernardini aveva iniziato a provare girando da solo nel suo grande
appartamento, era quasi indescrivibile, come se niente dei mobili, delle
stanze, di tutti gli oggetti che aveva intorno, gli appartenesse davvero, e
quasi che tutto avesse perduto importanza fino al punto da spingerlo a porsi
domande su qualsiasi scontata certezza.
Non riusciva
più a capire che cosa desiderasse davvero, il signor Bernardini, ma oltretutto
anche i compiti a cui aveva sempre accudito pareva d’improvviso che in lui
avessero perso importanza, come se la struttura stessa della giornata, anche
gli orari e i comportamenti ordinari, si fossero svincolati dalle loro
funzioni. Il suo medico gli aveva prescritto delle lievi cure adeguate a casi
del genere, viste le sue condizioni di grande prostrazione, ma lui non le aveva
seguite, deciso come si sentiva a scoprire delle realtà rimaste sopite dentro
di lui per tantissimi anni. Nei primi giorni amici e parenti si erano dati il
turno a telefonargli e a chiedergli se avesse bisogno di qualcosa, anche
soltanto per riempire quelle giornate da pensionato qual’era, ma lui aveva con
naturalezza rassicurato tutti quanti, tagliando alla svelta ogni argomento.
La fase
maggiormente complessa della giornata si era subito dimostrata proprio quella,
la sera, quando anche i pensieri divenivano precari, senza un vero significato,
e il suo desiderio più forte si mostrava qualcosa verso cui indirizzarsi, un
interesse a cui dedicarsi per sopperire a tutte quelle mancanze. Così era
uscito, pur vecchio com’era, e aveva fatto una passeggiata senza un itinerario
preciso, muovendosi a caso e pensando soltanto a camminare. Quel moto era
salutare, lasciava spendere le energie e rilassare la mente, e i pensieri,
grazie a quei passi cadenzati, parevano svagarsi fluttuando sugli argomenti più
vari.
Cercava di
capire, il signor Bernardini, quali fossero adesso i suoi nuovi interessi,
quale volontà nascondesse quel suo atteggiamento, anche se si sentiva confuso,
a volte quasi smarrito. Rifletteva che non avrebbe potuto rinchiudersi in casa
ad aspettare di morire d’inedia, era quello il punto essenziale che lo scuoteva.
Voleva ancora vivere, questo era il principale sentimento, ma tutto intorno
pareva non dargli seguito. Girava, camminava, scrutava nel buio, cercava di
trovare la soluzione a quei suoi pensieri con la paura di trovare qualcuno che
gli dicesse di tornarsene a casa.
Poi il suo
sguardo era andato a incuriosirsi dell’insegna luminosa di un locale notturno
lungo la strada, un posto dove si suonava musica jazz, e così si era avvicinato
a quel grande ingresso per ascoltare. Era rimasto lì qualche minuto, rapito da
quegli echi che arrivavano fin sulla strada, senza accorgersi che una ragazza
gli si era accostata: “E’ la musica più trascinante che si possa ascoltare…”,
gli aveva detto lei sottovoce.
Il signor
Bernardini si era girato per osservare e forse per rispondere qualcosa alla
donna, ma dentro a quegli occhi belli e sorridenti aveva visto in un lampo
tutto quello che pareva inesorabilmente perduto nella sua vita: lo sguardo
della ragazza era sorridente, piacevole, come mai ne aveva visto di simile, e
prodigava coraggio, voglia di vivere, curiosità verso il mondo; così anche lui
le sorrise, restando in silenzio, come se la differenza d’età non contasse un
bel niente, compiacendosi di quelle parole. Continuò ancora per un attimo ad
osservare quell’espressione, come per farne una scorta, poi, salutando quella
ragazza con un inchino spiritoso e gentile, si avviò allegramente verso casa,
convinto di avere compreso qualcosa di più su se stesso, e di sentire la forza
e la determinazione per affrontare ancora la vita.
Bruno
Magnolfi
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