Ho avuto
un’amante, qualche anno fa, diceva lui quasi con timidezza. In realtà nessuno
dei due era sposato, non avevamo altre relazioni, ci dichiaravamo amanti solo
per una voglia di clandestinità che ci aveva preso come in un gioco, e tenevamo
un comportamento furtivo, come per difendere chissà quale parte di noi. La
nostra relazione era totale, quando non eravamo insieme si continuava a pensare
l’uno all’altra come per una fissazione da adolescenti, ci si dava appuntamenti
ad ore sempre diverse e in luoghi improbabili; quando esaurimmo tutta la
fantasia era l’ora di smettere, fu sufficiente non cercarsi, le nostre vite
proseguirono senza sussulti.
Ci eravamo
dati nomi di fantasia, Chérie, io la chiamavo, il suo nome vero lo seppi solo
più tardi, adesso non lo ricordo neppure. Non ho nostalgia di quel lungo
periodo, è solo che tu le assomigli, mi hai osservato in una maniera che mi ha
ricordato qualcosa che aveva anche Chérie nel suo sguardo, ma in fondo il
nostro cervello fa sempre una scelta di sensazioni con cui paragonare il
presente, e forse, pur non volendo, è proprio quello che sto cercando di fare.
Per il resto non c’è altro da dire, quando la nostra relazione evaporò per un
lungo periodo non sentii affatto il bisogno di averne una nuova, fu come se
quel rapporto così denso avesse riempito il tempo in modo maggiore del tempo
reale, e che tutto quanto fosse stato sufficiente a coprire anche una porzione
consistente del nostro futuro, e del mio forse fino ad adesso.
Non so perché
ti ho guardato, perché ho cercato di parlarti, di invitarti al tavolino anonimo
di questo caffè, sta di fatto che è il momento per me che qualcosa cambi, è
nella natura, lo sento nell’aria, come la prima brezza dolce della primavera in
anticipo quando l’inverno è ancora presente. Non potevamo incontrarci ieri o un
altro giorno qualsiasi, era questo il momento, ed io ne sono felice. Non so
quanto mi sia mai mancata Chérie, non vorrei mai ricercarla in te o in un’altra
persona, non avrebbe alcun senso. Di fatto potresti benissimo essere lei, non
cambierebbe una virgola di quello che ho visto nel momento in cui ci siamo
guardati. Forse ci eravamo notati chissà quante altre volte io e te, ma non ci
eravamo mai visti davvero, solo adesso le cose sembra siano favorevoli.
Probabilmente
ci sarà ancora bisogno di fantasia, di creare qualcosa che adesso non sappiamo
neppure immaginarci, ma sono sicuro che le nostre intuizioni e la sensibilità
sapranno guidare ogni passo del nostro cammino, se mai decideremo di
intraprenderlo. Per me sarà sufficiente venire a cercarti ancora qui, un giorno
che avrò voglia di guardare nuovamente il tuo sguardo, per te basterà
attendermi le volte che sentirai ancora la voglia di sapere come finisca questo
racconto.
Bruno Magnolfi
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