I due ragazzi, terminato l’anno scolastico, si erano imbarcati sul traghetto per l’Elba
verso l’ora di pranzo, ed erano arrivati a Porto Ferraio in una fresca e
stupenda giornata di sole del luglio avanzato. Fuori dal porto e dal paese, coi
loro zaini completi di sacco a pelo leggero e poche altre cose, avevano subito
cercato un posto tranquillo dove poter passare la notte a dormire sull’erba, e
nella pineta vicina avevano visto un posto perfetto. Tornati in paese, alla
prima ragazza che avevano incontrato, ferma davanti alla piazza, avevano
chiesto qual’era la strada migliore per Marina di Campo, e quando un’altra
ragazza aveva raggiunto la prima, si erano messi tutti e quattro a parlare di
diverse altre cose, presentandosi e scambiandosi qualche battuta di spirito.
Antonio e Alessandro erano orgogliosi di girare facendo autostop, e Maria
Vittoria e Melania, sorelle di Napoli in vacanza nell’isola con la loro
famiglia, sembravano piacevolmente sorprese di aver conosciuto, appena
arrivate, due ragazzi coraggiosi e simpatici. Dopo qualche minuto, causa
impegni delle ragazze, i quattro si erano salutati, e Antonio e Alessandro,
avviandosi lungo la strada per iniziare quel giro dell’Elba, ragione primaria
che li aveva portati fin lì, si sentirono un po’ dispiaciuti di non poter dare
seguito a quella conoscenza fortuita. Fu solo in serata che l’ultimo passaggio
li riportò a Porto Ferraio, dopo essersi fermati in due o tre spiagge diverse e
aver compiuto un giro completo delle coste dell’isola, e quasi come per un
appuntamento fissato, si imbatterono di nuovo in Maria Vittoria e Melania.
Passarono la serata in un bar sulla spiaggia, e quando si salutarono
riaccompagnando le ragazze all’albergo dov’erano alloggiate, si scambiarono
indirizzi e numeri di telefono. Il giorno seguente Antonio e Alessandro
girarono ancora per l’Elba, ma in serata si sentirono stanchi e troppo timidi
per andare all’albergo delle ragazze a chiedere di loro, così presero di nuovo
il traghetto e andarono via. Quattro anni dopo, per gli strani giri che a volte
compie la vita, Antonio da solo arrivò a Napoli, senza aver rivisto prima
quelle ragazze dell’Elba, soltanto dopo aver scritto una cartolina a Melania in
cui diceva di averla veduta, mentre era su un autobus, in una piazza toscana.
Lei aveva risposto con gioia e cortesia, era stata davvero in quei giorni in
visita in quella città, e la combinazione di cose era tale che ambedue non
potevano evitare di vedersi di nuovo. Fu suo ospite per tre o quattro giorni, e
furono giorni agitati, nervosi, ma per molti versi stupendi. Non si videro più,
ma stavolta per scelta.
Bruno Magnolfi
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