I
tre ragazzi avevano bevuto già alcune birre con doppio malto prima di salire
sopra la macchina. Era un venerdì sera, per certi versi un giorno qualsiasi,
per altri una serata speciale, di quelle da divertirsi per forza. Lorenzo stava
dietro, i suoi due amici riuscivano ad essere più estroversi e simpatici, si
facevano venire delle idee irripetibili, soprattutto avevano sempre una
direzione dove dirigersi, dov’era in città un posto che faceva per loro. Lui
metteva la faccia in mezzo ai sedili anteriori, e si gustava i loro commenti su
tutto, le loro battute a getto continuo, il loro fregarsene di qualsiasi
divieto, come se per gustarsi davvero la vita ci fosse bisogno di sentirsi un
po’ oltre, fuori dai meccanismi assodati, via da qualsiasi consuetudine. Fecero
un giro lungo i viali mentre davanti armeggiavano con lo stereo dell’auto a
tutto volume. Si fermarono a un chiosco dove c’era sempre qualcuno, scambiarono
qualche battuta con il tizio che preparava i frappé, distribuiva gelati
confezionati, e soprattutto derubava i ragazzi con certi succhi di frutta
corretti con l’alcool. I tre rientrarono in macchina dopo aver sciolto un paio
di pasticche dentro una bottiglietta d’acqua gassata di cui richiusero il
tappo, poi ripartirono al proseguo del giro. C’era altra gente che vorticava
lungo i viali, così ogni tanto qualcuno tirava una marcia per levarsi di torno
chi stava davanti, e in questo modo, tra un semaforo e l’altro, capitava di
raggiungere i cento con i motori mugghianti. Lorenzo qualche volta aveva paura,
ma quelli erano amici, “dobbiamo essere solidali tra noi”, dicevano a volte,
così nella maggior parte dei casi stava zitto e si lasciava portare dove
volevano. Spesso c’erano delle ragazze sui marciapiedi vicini ai locali, così
era normale farsi vedere sempre con un po’ più di fretta di quella che
effettivamente serviva. Lorenzo ben volentieri sarebbe andato in un bar dove
sapeva che in quella serata ci sarebbe stata Laurina, una ragazza che gli
piaceva da urlo, ma propri per questo i suoi amici sembravano attratti da tutti
i posti possibili che non fossero quello. Alla fine ci andarono, ma ormai era
tardi e Laurina non c’era, così presero in giro Lorenzo che non riusciva
neppure a farsi aspettare. La serata finì a notte fonda, a chiacchierare di
niente, di fronte a un locale ormai chiuso, senza che in fondo fosse accaduto
qualcosa, tra gli sbadigli storpiati e gli occhi di tutti che ormai si
chiudevano. Lorenzo non era particolarmente contento, però ripeteva tra sé che
quelli erano amici, e lui doveva per forza essere come erano loro, non poteva
esimersi dal trascorrere quelle serate, anche se a volte un po’ gli pesavano.
Qualche volta aveva anche pensato che sarebbero usciti di strada con quella
macchina sempre fuori di giri, e quelle pasticche che annebbiavano tutto, o
avrebbero sbattuto contro qualcosa, magari senza neanche rendersi conto di quel
che facevano, ma anche questo rientrava tra i rischi da correre, era così, non
c’era niente da fare, la loro età richiedeva anche questo.
Bruno
Magnolfi
Nessun commento:
Posta un commento